Mulini a Gardanne Il 1885 è un anno difficile per Cézanne. In primavera, il compagno a distanza di Hortense Fiquet s’innamora di un’altra, l’episodio sarà breve e doloroso. A giugno, il pittore si stabilisce ad Aix, dove passa le sue giornate, rientrando spesso, di sera, nella proprietà di famiglia del Jas de Bouffan, situata a due chilometri di distanza. Quanto a Hortense e a Paul, Cézanne ha provveduto a sistemarli quindici chilometri più a Sud, a Gardanne, delizioso paesino in cima a una collina. Ogni giorno li va a trovare. Ad agosto, il pittore scrive a Zola: “L’isolamento più completo. Il bordello in città, o altro, ma niente di più. Io pago, la parola è brutta, ma ho bisogno di riposo, e a questo prezzo devo averlo. […] Se solo avessi una famiglia indifferente, tutto sarebbe andato per il meglio”. Questa tela del villaggio di Gardanne è stata dipinta durante questo periodo di turbamento e desolazione. Cézanne fece tre quadri di Gardanne, e cinque dei dintorni. Questo, proprietà della fondazione Barnes, è probabilmente il più riuscito di tutti. L'artista, collocato a un’altezza inferiore, ha costruito il suo paesaggio in maniera rigorosa. In primo piano, una diagonale che parte dal vertice del tetto della casa situata all’estrema sinistra; in secondo piano, il paese, piramidale, groviglio di casette dai tetti rossi raggruppate attorno a un campanile: nel piano retrostante, dei mulini. Il risultato è un’opera cerebrale e luminosa, con la luce del Sud che si riflette in modo drammatico sui muri e sui tetti delle case.